Si profila una proroga per la rottamazione delle cartelle esattoriali. Il viceministro dell’Economia, Luigi Casero, ha infatti preannunciato in commissione Finanze alla Camera parere favorevole a un emendamento che sposta la scadenza per presentare l’istanza dal 31 marzo al 21 aprile. Se l’emendamento, presentato al decreto terremoto, sarà dichiarato ammissibile, avrà quindi il via libera dell’esecutivo.
Subito Durc per chi chiede sanatoria contributi
Ancora sul fronte rottamazione, di oggi anche il via libera all’unanimità, sempre in commissione Finanze di una risoluzione M5S a prima firma Carlo Sibilia che prevede l’immediato rilascio di un Durc (Documento unico di regolarità contributiva) regolare da parte dell’Inps nel momento in cui l’impresa fa richiesta di definizione agevolata delle cartelle esattoriali per debiti di natura, appunto, contributivi. Per i deputati Cinque Stelle della commissione si tratta di un «risultato concreto che le Pmi italiane, soprattutto quelle che lavorano con la Pa», che incalzano il Governo perché recepisca rapidamente la semplificazione prevista dall’atto di indirizzo. Ne va spesso della stessa sopravvivenza di molte aziende, dato che senza Durc non si puo’ nemmeno partecipare agli appalti pubblici».
Chiarimenti dell’Agenzia delle Entrate in merito alla rottamazione: pubblicata l’8.03.2017 la Circolare n. 2/e dell’A.d.E. su indicazioni operative sulla definizione Agevolata 193/2016
Nella Circolare n. 2/E di ieri, l’Agenzia analizza alcuni aspetti della procedura di definizione agevolata in relazione ai carichi affidati da parte delle Entrate.
Quali debiti possono essere definiti – Possono presentare la dichiarazione i debitori i cui carichi risultano affidati agli Agenti della riscossione dal 2000 al 2016. Per questo motivo non è possibile attivare la procedura per i carichi non affidati entro il 31 dicembre 2016. È invece possibile definire i carichi affidati nel 2016 per i quali alla data del 31 dicembre 2016 non è stata notificata la cartella di pagamento al debitore, ma della cui esistenza l’Agente della riscossione ha avvisato il debitore mediante comunicazione inviata per posta ordinaria.
Libertà di scelta su cosa definire – In base al D.L. n. 193/2016, il contribuente ha la facoltà di definire singolarmente ciascuno dei carichi iscritti a ruolo o affidati dal 2000 al 2016. Non è quindi obbligato a definire tutti i carichi affidati che lo riguardano.
Definibili i carichi contenenti solo sanzioni – Nel documento di prassi l’Agenzia risponde alle domande degli operatori in merito ai carichi che contengono solo somme dovute a titolo di sanzioni. Anche questi carichi possono essere definiti, purché le sanzioni siano di carattere amministrativo-tributarie. Per poter beneficiare della definizione agevolata, anche in questi casi, il debitore deve attivarsi presentando la dichiarazione di adesione alla procedura entro il 31 marzo 2017.
Il perfezionamento della procedura – Se dopo aver avviato il procedimento, il contribuente non paga integralmente o paga in ritardo le somme da versare in un’unica soluzione oppure una delle rate, la definizione agevolata perde di efficacia e la procedura non va a buon fine. In questi casi, pertanto, viene meno il beneficio previsto dalla legge (l’estinzione del debito affidato senza il pagamento di sanzioni e interessi di mora). Gli eventuali versamenti effettuati sono acquisiti a titolo di acconto. Inoltre riprendono a decorrere i termini di prescrizione e decadenza e prosegue l’attività di riscossione, senza possibilità di rateizzazione del pagamento del debito, salvo il caso in cui non sia stata pagata tempestivamente e integralmente la prima rata.
Carichi oggetto di giudizio – Possono essere definiti anche i carichi in contenzioso. A questo proposito, il debitore con la presentazione della dichiarazione di adesione alla procedura si impegna a rinunciare ai giudizi relativi ai carichi che intende definire. Tale impegno non corrisponde tuttavia alla rinuncia al ricorso di cui all’art. 44 del d.lgs. n. 546 del 1997 (codice del processo tributario). Il giudizio si estingue per cessazione della materia del contendere soltanto qualora il carico definito efficacemente – con l’integrale pagamento di quanto dovuto per la definizione agevolata – riguardi l’intera pretesa oggetto di controversia.
Avv. Federico Vaccaro