di Angelo Greco
Quando la madre che non ottiene il mantenimento dall’ex marito può rivolgersi ai suoceri e ottenere il pagamento degli alimenti?
Quando si parla di mantenimento dei figli, quali sono i doveri dei genitori? E in quali circostanze possono essere coinvolti i nonni in questo compito? Una recente pronuncia della Corte di Cassazione ci offre una risposta dettagliata su questo delicato tema.
Per comprendere meglio la questione ipotizziamo il caso di una donna, affidataria dei figli avuti da un precedente matrimonio, che non riceva da diversi mesi l’assegno di mantenimento dall’ex marito. Così si rivolge ai suoceri per chiedere loro ciò che l’obbligato non versa spontaneamente. Può farlo? Quando i nonni sono obbligati a mantenere i nipoti?
La questione è stata affrontata numerose volte dalla giurisprudenza che ha spiegato come va interpretato l’articolo 316-bis del codice civile. Tale norma, rubricata “Concorso nel mantenimento”, stabilisce appunto la possibilità di fare causa ai suoceri quando l’ex coniuge non versa il mantenimento. Senonché, secondo la giurisprudenza, sono numerosi i limiti che si incontrano prima di poter far valere tale diritto. Ma procediamo con ordine.
Indice
Se entrambi i genitori non hanno i mezzi sufficienti, gli altri ascendenti, in ordine di prossimità, sono tenuti a fornire ai genitori stessi i mezzi necessari per poter adempiere ai loro doveri nei confronti dei figli. Così dispone l’articolo 316 bis, comma 1, del codice civile.
Il dovere dei nonni di contribuire al mantenimento, che investe contemporaneamente i genitori di entrambi i genitori, sorge solo se i genitori si trovano nell’impossibilità di farvi fronte autonomamente. Non rileva che i nonni abbiano diverse condizioni economiche: il loro obbligo infatti è proporzionale alle rispettive capacità economiche. Né si può chiedere tutto il necessario per il mantenimento a un solo nonno, dovendo la cifra essere divisa tra tutti e quattro (ovviamente se ancora in via).
Tale dovere sussiste anche in caso di morte dei genitori.
Cosa dice la Cassazione sul dovere dei nonni di mantenere i genitori?
Con l’ordinanza n. 28446 del 12 ottobre 2023, la Cassazione ha stabilito che i suoceri non sono tenuti a mantenere i nipoti a meno che non siano l’ultima soluzione possibile.
Difatti, l’obbligo di mantenere i figli minori spetta in primis ai genitori. Questo significa che, se un genitore non può o non vuole sostenerli economicamente, l’altro genitore ha la responsabilità di provvedere interamente alle loro esigenze, usando tutte le proprie risorse. Il che significa che, se è in grado di farlo, non può rivolgersi ai suoceri solo perché l’ex non partecipa. Se invece non è in grado di farlo perché disoccupato, deve prima sfruttare tutte le sue potenzialità lavorative: deve cioè cercare un lavoro e, solo in caso di insuccesso a lui non imputabile, può rivolgersi ai suoceri.
Detto in parole ancora più semplici, laddove un genitore sia benestante o comunque possegga i soldi per mantenere i figli, oppure laddove non abbia risorse a sufficienza ma ciò dipende da una sua inerzia per non aver cercato un lavoro, i nonni non sono tenuti a mantenere i nipoti.
Che succede se uno dei genitori non paga il mantenimento?
Il fatto che il genitore tenuto a pagare il mantenimento non lo faccia, non consente all’ex che abbia in affidamento i figli di rivolgersi ai suoceri: secondo infatti la Cassazione, la possibilità di agire contro i nonni è subordinata al previo tentativo di esecuzione forzata contro il genitore inadempiente.
Esemplificando, se la madre non riceve il mantenimento dall’ex partner, prima di agire contro i suoi genitori deve rivolgersi contro quest’ultimo stesso (ossia il padre dei figli rimasti senza mantenimento). E solo nel caso in cui non riesca a pignorargli alcun bene può rivolgersi contro i nonni. Ma sempre a patto che lei non abbia già le risorse per mantenerli da sola o anche solo le potenzialità per trovare un’occupazione che la renda autonoma.
Quando devono intervenire i nonni?
Il principio affermato dalla Cassazione è dunque il seguente: i nonni, o gli ascendenti in generale, possono intervenire solo come extrema ratio. La loro responsabilità è subordinata a quella primaria dei genitori. Non possono essere chiamati a intervenire solo perché uno dei genitori non sta fornendo il dovuto supporto, se l’altro genitore ha le capacità (anche solo potenziali) di provvedere alla prole.
Quali sono le condizioni per chiedere aiuto ai nonni?
Se una madre non riceve supporto economico dal marito/convivente, non può immediatamente rivolgersi ai suoceri. La madre deve prima intraprendere azioni legali contro il marito/convivente.
Anche se la madre ha un impiego e quindi un reddito, non può richiedere aiuto ai suoceri. Lo stesso vale se, nonostante sia disoccupata, ha ancora il potenziale per lavorare e produrre reddito.
Fonte: laleggepertutti.it