Vademecum delle associazioni per godere di eventuali risarcimentidi Remo Ferrara
Non solo le avverse condizioni climatiche hanno condizionato questa stagione turistica che volge ormai al termine: disservizi, inadempimenti, ritardi, disfunzioni, vere e proprie truffe hanno reso a molti turisti ancor più indigeste queste vacanze. E se contro il clima non si può andare oltre le imprecazioni, negli altri casi è possibile far valere le proprie ragioni. Quella 2014 è stata, per l’Associazione Contribuenti Italiani, la “stagione boom” delle vacanze rovinate: lamentele e denunce (ben 2113 dal luglio scorso) hanno infatti registrato un incremento, rispetto all’anno scorso, del 14 per cento. Le controversie hanno riguardato soprattutto annullamenti dei voli aerei, ritardi nei trasporti, smarrimento di bagagli, alberghi fatiscenti ben diversi da quelli visionati sui cataloghi delle agenzie, condizioni del posto non corrispondenti a quelle illustrate nel depliant.
Per questo è stato predisposto un vademecum per prevenire tali situazioni, ma anche per approntare al meglio la documentazione necessaria per avviare reclami, denunce, richieste di rimborso. Se si è stati costretti a soggiornare in condizioni (servizi, paesaggio, ecc.) ben diverse da quelle illustrate (e si è avuti l’accortezza di documentare il tutto anche fotograficamente) è bene inoltrare subito un reclamo scritto alla propria agenzia di viaggi, riservandosi una successiva richiesta di risarcimento, una volta rientrati dalla
vacanza. Contribuenti.it raccomanda di conservare sempre con cura tutto il materiale illustrativo, il contratto (che è bene leggere con attenzione) e la fattura o ricevuta fiscale. Se le condizioni del soggiorno vengono modificate dopo la firma del contratto, è possibile rinunciare e chiedere il rimborso. Se l’agenzia annulla il viaggio, si ha diritto a un risarcimento danni pari a fino il doppio del prezzo pagato. Ha dovuto allertare i propri funzionari (e il proprio ufficio legale) per fronteggiare i vacanzieri inferociti al rientro anche l’Aduc.
«Sono turisti che hanno avuto la vacanza rovinata da una serie di disservizi – spiega Primo Mastrantoni – e hanno il dente così avvelenato che se potessero mordere un operatore turistico lo stenderebbero in pochi secondi».
I consigli dell’Aduc per ottenere il “risarcimento per danno da vacanza rovinata” sono sostanzialmente gli stessi: rivendicare il rimborso di tutte le spese effettuate e non dovute, per mancata prestazione di servizi e per giorni di vacanza non usufruiti. La contestazione deve essere effettuata entro 10 giorni lavorativi dal rientro, deve essere indirizzata al tour operator e all’agenzia, allegando tutta la documentazione utile a comprovare il disservizio lamentato e le spese sostenute. In caso di risposta negativa si può ricorrere al Giudice di Pace.
Fonte: lacittadisalerno.gelocal.it