di Gian Paolo Valcavi
Un’eredità che il lockdown per la pandemia Covid 19 ha lasciato è certamente l’enorme impulso che ha avuto il business online.
Post covid: Web reputation e business sui social. La nuova vita dei negozi sotto casa
Un’eredità che il lockdown per la pandemia Covid 19 ha lasciato è certamente l’enorme impulso che ha avuto il business online. Nei mesi scorsi il successo è stato soprattutto per le grandi piattaforme di vendita su web o per le grandi catene di supermercati, basta pensare ai guadagni globali di Amazon – che hanno consentito al Ceo Jeff Bezos di aumentare la sua ricchezza di 25 miliardi di dollari nei primi quattro mesi dell’anno – o alle attese di settimane per trovare uno slot libero per la consegna a casa della spesa online.
Business online, per la ripartenza di Negozi e Pmi è essenziale avere un’alta web reputation
Nelle ultime settimane però la possibilità di usare il canale di vendita online si è allargato ad imprese ed esercizi commerciali di piccole e medie dimensioni – dagli artigiani ai ristoranti, dalle botteghe alimentari di qualità al lusso di nicchia – che finora non si erano avvicinate a questo strumento di business, ma che sono state costrette a farlo perché la gente ha iniziato anche ad apprezzare i lati comodi (la consegna delle merci a domicilio) dell’isolamento in casa.
Chiunque, persona o azienda (e spesso le due cose si identificano, quando parliamo di Pmi), voglia fare business con l’online deve però essere consapevole che la propria reputazione sul web, la Personal Web Reputation, non può lasciarlo indifferente.
Questo perché chiunque può farsene un’idea cercando informazioni su quell’imprenditore o quella azienda e trovando notizie di ogni genere, positive o negative.
Quindi essere percepiti positivamente sul web – cioè trovare googlando notizie, informazioni e notizie che danno un ritorno d’immagine positivo – è importante per chiunque voglia usare Internet come strumento di business.
Le imprese che hanno deciso di puntare anche in prospettiva strategica su questo canale – una scelta che potrebbe rivelarsi vincente, anche considerando il possibile sviluppo, teoricamente enorme, dello smart working – potrebbero utilizzare questi mesi di lenta ripresa per fare un check sullo stato della propria “Web Reputation” per implementarla e/o migliorarla con un team di professionisti trasversale ai settori legal e communication.
Post covid-19: “Per la ripresa della Pmi un’alta web reputation è essenziale”
Non è il caso di lasciare la nostra Personal Web Reputation a sé stessa perché, nel bene (da valorizzare) o nel male (da rettificare), ha un grande valore economico e può determinare importanti effetti sulle nostre opportunità future di immagine e di business.
Per cambiare la nostra “storia” su Internet dobbiamo pensare non solo ad un’attività di tipo difensivo, si dovranno eliminare gli accounts, i commenti e le notizie non graditi, con l’esercizio del diritto all’oblio. È, infatti, necessario fare ricorso ad una strategia proattiva di rilancio, facendo in modo che le notizie meno gradite “scivolino in classifica” nel motore di ricerca per essere sopravanzate da nuove informazioni positive, create in modo studiato allo scopo di migliorare l’economia (cioè il valore) della nostra Personal Web Reputation. Dovremo essere abili non solo nella “creazione” di notizie o post che siano coerenti con quanto vogliamo comunicare, ma anche nell’utilizzo delle tecniche SEO (Search Engine Optimization) e di tutte le altre tecniche che permettono una maggior diffusione del messaggio.
L’equilibrio è molto delicato perché rischiamo facilmente di oltrepassare il confine che renderebbe la nostra Personal Web Reputation artificiosa o peggio falsa. In definitiva, il nostro deve essere un profilo digitale ben definito e “manutenuto”, perché solo questo rappresenta capitale spendibile, che soddisfa l’economia della reputazione.
Per curare la Personal Web Reputation ci vuole consapevolezza e accortezza ed è per questo che emergono con sempre maggior frequenza figure professionali specifiche che se ne occupano.
Fonte: www.affaritaliani.it