di Dott.ssa Floriana Baldino
L’importante pronuncia della CTP di Salerno
Di usura sulle cartelle di Equitalia si è sempre parlato e molto discusso.
Ci sono stati molti rinvii a giudizio dei dirigenti di Equitalia per il reato ex art. 644 c.p. a Roma, Bari e a Salerno tutti archiviati, in seguito, per insussistenza del reato.
La novità degli ultimi mesi è che a trasmettere i fascicoli alla procura competente non è più soltanto il cittadino vessato da Equitalia, nella sua qualità di agente della riscossione per conto dello Stato, ma direttamente d’ufficio la Commissione Tributaria.
Abbiamo già accennato a questa importante novità, nell’articolo “Falsi dirigenti: un’altra importante pronuncia dei giudici tributari sull’illegittimità degli atti dei dirigenti decaduti”, relativo alla sentenza della Commissione Tributaria Regionale di Milano che, ex art. 331 c.p.p., ha trasmesso il fascicolo alla procura della Repubblica e alla Corte dei Conti, al fine di consentire non solo la valutazione dei danni erariali ma anche gli eventuali rilievi penali connessi alla responsabilità contabile dei dirigenti firmatari senza alcuna legittimazione (i c.d. “falsi dirigenti” delle Entrate decaduti in seguito alla nota sentenza della Corte Costituzionale).
Uguale atteggiamento è stato adottato anche dalla Commissione Tributaria Provinciale di Salerno, nella sentenza n. 3353/2015 depositata il 06/07/2015 (qui sotto allegata), la quale ha ordinato la trasmissione del fascicolo di ufficio alla Procura della Repubblica per il reato ex art. 644 c.p., ovvero il reato di usura.
La vicenda portata all’attenzione del giudice tributario trae origine da un’opposizione ad un’intimazione di pagamento, tempestivamente opposta dal contribuente per mezzo del suo avvocato, il quale aveva contestato, tra le altre illegittimità, appunto, anche il reato di usura.
Equitalia non si è costituita in giudizio e la CTP ha accolto il ricorso del contribuente, condannando Equitalia a pagare le spese del giudizio e ordinando, infine, la trasmissione del fascicolo alla Procura competente per valutare il reato di usura contestato all’agente della riscossione.
Fonte: www.studiocataldi.it