La Corte Costituzionale affossa Equitalia. E incostituzionale la legge che aveva sanato le nomine dei falsi dirigenti.
Finalmente, la tanto attesa sentenza della Corte Costituzionale è uscita: le nomine “fasulle” dei funzionari dell’Agenzia delle Entrate, portati al ruolo di dirigenti senza un pubblico concorso, sono tutte nulle. E, perciò, sono nulli anche gli atti da questi firmati e notificati ai contribuenti.
Non solo: nulle diventano, conseguentemente, pure le cartelle esattoriali emesse da Equitalia sulla scorta di tali accertamenti.
Che il cielo stesse annuvolandosi all’orizzonte era già chiaro da diverso tempo. E ne aveva parlato già il quotidiano online http://www.laleggepertutti.it/, quando ha scritto, a più riprese, dello scandalo dei falsi dirigenti dell’Agenzia delle Entrate.
Il succo della sentenza è chiaro: è incostituzionale il la legge del 2012 che, dopo la bocciatura del TAR Lazio della nomina dei funzionari dell’Agenzia delle Entrate a dirigenti, pur senza la qualifica, aveva introdotto una sorta di sanatoria. Insomma, in attesa che fossero indette le normali gare, gli incarichi “a tempo” da dirigente, conferiti a funzionari dell’Agenzia delle Entrate senza i concorsi regolari dovevano ritenersi validi.
Il che è palesemente illegittimo per contrasto con la Costituzione e con la norma che impone che, a tutti i pubblici uffici, si giunge solo tramite concorso.
Come aveva anticipato il quotidiano online http://www.laleggepertutti.it/ nell’articolo “Dirigenti falsi all’Agenzia delle Entrate” in sostanza è stato eluso il principio secondo cui nel pubblico impiego anche le funzioni di dirigente si acquistano con il concorso pubblico pure nell’ipotesi in cui gli incarichi vadano al personale interno.
La durata degli incarichi, almeno sulla carta, era legata al tempo necessario a indire i concorsi, ma è stata seguita da proroghe, anche queste “bocciate” dalla Corte Costituzionale.
La norma del DL semplificazione, scrivono oggi i giudici costituzionali, “ha contribuito all’indefinito protrarsi nel tempo di un’assegnazione temporanea di mansioni superiori, senza provvedere alla copertura dei posti dirigenziali vacanti da parte dei vincitori di una procedura concorsuale aperta e pubblica”.
Ora la pronuncia della Corte costituzionale mette la parola “fine” alla vicenda ma apre interrogativi sulla sorte degli accertamenti sottoscritti negli anni dai funzionari-dirigenti.
Insomma, poiché sono state bocciate ben 767 nomine su circa 1000 dirigenti di ruolo, ciò significa che più del 50% delle cartelle che, in tutti questi anni, Equitalia ha notificato agli italiani, sono nulle! O meglio, del tutto inesistenti perché firmate da soggetti che non avevano il potere per farlo e per ricoprire tale ruolo.
Fonte: www.impresedelsud.it