di Michele Re
‘Addio, Italia! Scappo in Svizzera…’. Sembra il titolo di un film, è invece la scelta che fanno molti cittadini italiani, anche pensando alla maggiore ‘leggerezza’ delle imposte in terra elvetica.
E tale fuga è assolutamente legittima, anche nei confronti del Fisco. Soprattutto quando, come nella vicenda approdata addirittura in Cassazione, l’oramai ex italiano dimostra di aver fatto diventare concretamente la Svizzera l’‘ombelico’ del proprio mondo.
Decisiva la constatazione che l’uomo, finito nel mirino del Fisco, è “cittadino elvetico dal 1976, con passaporto svizzero” e “risiede in Svizzera, dove svolge la propria attività”, mentre “in Italia ha solo un immobile locato ad uso archivio”.
Ciò è sufficiente, chiariscono i giudici della Cassazione, smentendo le contestazioni mosse dall’Agenzia delle Entrate, per superare la teoria secondo cui “i cittadini italiani, seppure cancellati dall’anagrafe della popolazione residente, se trasferiti in Stati con regime fiscale privilegiato, si presumono residenti in Italia”.
Azzerato, quindi, in via definitiva “l’avviso di accertamento, ai fini dell’Irpef” emesso dal Fisco nei confronti dell’ex cittadino italiano “per omessa dichiarazione dei redditi da lavoro autonomo” percepiti nel 1999 quale “amministratore unico” di una società.
Fonte: www.fiscoediritto.it