Avrà effetto anche nei confronti delle esecuzioni forzate intraprese da Equitalia la nuova norma appena inserita nel codice di procedura civile che impone al giudice l’estinzione di tutte le procedure esecutive immobiliari, e delle relative aste, quando dalla vendita non è presumibile ottenere buoni risultati in termini di soddisfazione del creditore o di liberazione del debitore dalla morosità.
Come già spiegato in “Novità pignoramento casa: se non si vende all’asta, l’esecuzione termina” e poi commentato in “Stop aste sulla casa”, la riforma della giustizia ha previsto una ghigliottina sui pignoramenti di case, terreni e altri immobili le cui procedure si protraggono troppo a lungo, a causa della poca appetibilità del bene esecutato e della conseguente assenza di offerte alle aste. Così, per evitare che il debitore venga espropriato per poche migliaia di euro, o sottoposto “a tempo indeterminato” alla spada di Damocle della procedura, in questi casi il giudice è costretto a chiudere definitivamente il pignoramento e mandare a casa, a mani vuote, il creditore.
Le regole, dunque, varranno per qualsiasi tipo di creditore: sia esso una banca, un privato, ma anche Equitalia. Quest’ultima, seppur coi limiti imposti dalla recente normativa [1] sui pignoramenti immobiliari, sarà costretta a sperare che, in tempi brevi, si presenti un offerente e che la base d’asta non scenda oltre un ragionevole importo rispetto al valore dell’immobile. Diversamente dovrà dire addio alla procedura.
A questo punto bisognerà valutare l’eventuale possibilità di applicare la nuova norma anche ai procedimenti in corso intrapresi da Equitalia (e dagli altri creditori). Sul punto si attendono i chiarimenti dalle stesse aule dei tribunali. Non sarebbe, comunque, la prima volta che alle norme processuali di ultima approvazione viene riconosciuta efficacia retroattiva. Proprio il decreto del Fare [1] ha visto la possibilità di applicare il divieto di pignoramento della prima casa anche alle esecuzioni già pendenti alla data di approvazione della riforma.
Se, come sembra, così sarà, migliaia di contribuenti, soggetti al pignoramento della casa già da numerosi anni, potranno presentare istanza al giudice dell’esecuzione affinché chiuda definitivamente la procedura e li rimetta nella piena disponibilità della propria casa.
Fonte: www.laleggepertutti.it