Vediamo nello specifico come funzionano gli assegni familiari.
Cosa sono gli assegni familiari?
Gli assegni al nucleo familiare (ANF) sono un contributo previdenziale che lo Stato corrisponde ai lavoratori dipendenti e ai pensionati aventi un nucleo familiare numeroso e con un redditocomplessivo basso.
In particolare, gli assegni sono corrisposti ai lavoratori dipendenti, ai lavoratori domestici, ai lavoratori iscritti alla gestione separata Inps e ai titolari di pensioni che facciano parte di un nucleo familiare il cui reddito complessivo sia inferiore a determinate cifre stabilite ogni anno per legge. L’importo dell’assegno varia a seconda della fascia di reddito e del numero dei componenti della famiglia.
Gli assegni familiari vanno al genitore a cui sono affidati i figli?
Gli assegni familiari, salvo il caso in cui si sia giunti espressamente a un diverso accordo tramite separazione consensuale, spettano di diritto al coniuge collocatario, cioè al genitore che ha ottenuto l’affidamento dei figli.
La Legge n. 151/1975 prevede inoltre che gli assegni familiari spettano al genitore collocatario “sia che ad essi abbia diritto per un suo rapporto di lavoro, sia che di essi sia titolare l’altro coniuge”. In altre parole, il genitore che effettivamente percepisce gli assegni, se non ha l’affidamento dei figli, è tenuto a corrisponderli all’ex partner.
A chi spettano gli assegni nel caso di affidamento condiviso?
Cosa succede, invece, nel caso in cui il figlio non sia dato in affidamento esclusivo a uno dei due coniugi?
Nel caso di affidamento condiviso, come si legge sul sito internet dell’Inps, “entrambi i genitori affidatari hanno diritto all’ANF”. La scelta tra quale dei due genitori possa usufruire della prestazione è quindi rimandata a un accordo tra le parti.
Ma attenzione: se i due coniugi non riescono a trovare un accordo, anche in questo caso gli assegni familiari sono concessi al genitore che materialmente vive con i figli.
Gli assegni familiari sono versati in aggiunta al mantenimento
È importante sapere che gli assegni familiari sono un beneficio che si va a sommare all’assegno di mantenimento, che deve essere sempre pagato per intero. Non è possibile, quindi, decurtare dall’assegno di mantenimento la somma corrispondente agli assegni familiari versati al coniuge.
Questo perché assegni familiari e mantenimento sono due contributi del tutto separati e con funzioni diverse. Chi trattiene gli assegni familiari dal mantenimento versato all’ex partner commette il reato di appropriazione indebita e deve risponderne a norma di legge.