In attesa dell’ok definitivo al divorzio breve, dalle aule giudiziarie arrivano stimoli volti ad accelerare la tempistica delle separazioni.
La separazione consensuale resta la soluzione migliore per tutti. Non solo perché si evitano vere e proprie guerre processuali, ma anche per rendere più soft la fase del distacco. Per i due ex-coniugi, ma anche per gli eventuali figli. I giudici non mancano di ricordare che la coppia può infatti separarsi, e poi, in una causa a sé, discutere di questioni più controverse, quali l’assegno o la titolarità dei beni.
Il divorzio breve, a ben vedere, è già realtà in alcune ipotesi specifiche. Lo si apprende dalle più recenti sentenze, intervenute ad affermare la possibilità che a questo iter più veloce possano accedere sia gli stranieri che abbiano contratto matrimonio in un Paese dove ciò sia consentito sia le coppie che si sono sposate in Italia, ove a permetterlo sia la legge nazionale di uno dei consorti.
La Guida Pratica di domani 22 agosto, nelle pagine interne al Sole 24 Ore, offrirà una panoramica più chiara sul divorzio breve – basteranno 12 mesi – atteso da ben 200mila coppie italiane, pronte a presentare le carte. Focus anche sul tema degli accertamenti, che potranno essere richiesti dal giudice, sul patrimonio e sui beni del coniuge, mirando così a una quantificazione dell’assegno più equa possibile.
Fonte: www.ilsole24ore.com