I punti del programma del nuovo governo di Matteo Renzi: riforma del fisco, del lavoro e Equitalia.
di Simona Pagliarini
Il responsabile economico del Partito democratico, Filippo Taddei, in attesa della formazione del nuovo governo esecutivo di Matteo Renzi che avrà luogo sabato 22 febbraio, ha dichiarato in queste ultime ore alcune linee guida del programma che sarà presentato lunedì, anticipando che i punti più importanti da risolvere riguarderanno la riforma del fisco, per la lotta all’evasione fiscale e per il recupero di circa 35 miliardi di euro evasi, attraverso la tracciabilità dei pagamenti con un tetto massimo di 500 euro per i contanti, la riforma del lavoro, e su Equitalia.
Nei contratti tra le aziende, e tra le aziende e la pubblica amministrazione, potrebbe diventare d’obbligo la fattura elettronica, inoltre si parla anche di una possibile patrimoniale sulle rendite finanziarie e sui titoli di Stato, con l’obbligo per tutti i contribuenti di fare la dichiarazione patrimoniale, ci sarà poi una detassazione dell’Irpef per i redditi medio – bassi, con una riduzione di 50 euro al mese di tasse per chi guadagna meno di 2 mila euro al mese.
Le risorse finanziarie di circa 10 miliardi potrebbero essere finanziate dal recupero del gettito fiscale evaso, inoltre è previsto un taglio dell’Irap del 10% per le imprese che assumono, finanziato con l’aumento delle tasse sulle rendite finanziarie, che saranno tassate non più al 20%, ma al 22%, esclusi bot, btp, cct che resteranno al 12,5%.
Per quanto riguarda l’articolo 18 e riforma del lavoro l’obiettivo ambizioso del premier incaricato, seppur non ancora ben definito, è quello di inserire tra i tanti contratti atipici dei lavoratori, contratti d’inserimento di circa tre anni, nelle aziende con più di 15 dipendenti, una misura efficace contro il lavoro precario, inoltre nel programma è previsto il reddito minimo di cittadinanza, ossia il sussidio di disoccupazione di circa 500 euro.
Trasformazioni anche nel lavoro della pubblica amministrazione con l’obiettivo di non assumere più dipendenti pubblici con contratto a tempo indeterminato, ma come nel privato si tratterebbe dell’assunzione di veri manager a rischio di licenziamento nel caso in cui non venissero raggiunti gli obiettivi prefissati e misurabili; inoltre dovrebbe proseguire il piano didigitalizzazione.
Infine il nuovo governo esecutivo ha anche nel programma l’ipotesi di abbandonare il “modello -terrorismo” di Equitalia, ossia dei controlli “one shot” in stile Cortina o Costa Smeralda, attraverso un potenziamento del super cervellone elettronico della banca dati dell’Agenzia delle Entrate e Equitalia in grado di incrociare i dati di tutti i contribuenti.
Fonte: news.supermoney.eu