STRETTA DELLA GUARDIA DI FINANZA SULLE FALSE DICHIARAZIONI DEL MODELLO ISEE
Dopo il varo della sperimentazione – dal 2015 – del 730 precompilato, il Governo potrebbe lavorare, dopo l’estate, alla riforma di Equitalia, che potrebbe assommare al ruolo attuale funzioni di mediazione e ausilio dei contribuenti, nonché di ente pagatore dei debiti della P.A. Intanto rischia di trasformarsi nell’ennesima stangata l’annunciata revisione del catasto affidata ad apposite commissioni. Da uno studio del ‘Sole 24 ore’ l’aumento delle rendite potrebbe moltiplicarsi fino a 10 volte
Il primo passo è compiuto, con l’avvio dell’iter per la semplificazione fiscale che porterà dal 2015 le dichiarazioni dei redditi precompilate a tutti i contribuenti che possono avvalersi del 730. Ma l’operazione ‘fisco amico’, fortemente voluta dal premier Matteo Renzi, non si ferma qui e sarà dispiegata a ritmi serrati attraverso l’attuazione della delega fiscale, la ‘madre’ di quella riforma complessiva del sistema tributario invocata come urgente dal ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan.
Mentre gli uffici saranno impegnati a mettere a punto il sistema per il 730 ‘a domicilio’ (e molto ci sarà da fare in particolare per rendere operative le comunicazioni da parte delle strutture sanitarie per consentire di inserire anche le spese sanitarie del 2015 nelle dichiarazioni del 2016) uno dei prossimi tasselli potrebbe essere quello di trasformare il volto di Equitalia. Impresa non semplice visto che la struttura di riscossione è diventata negli anni il ‘parafulmine’ degli strali degli italiani contro il fisco. Che la riforma di Equitalia sia in agenda non c’è dubbio e, anzi, lo stesso viceministro dell’Economia Luigi Casero, che segue da vicino l’attuazione della delega, aveva assicurato in Parlamento che proprio la riforma, insieme appunto a misure per il ‘fisco amico’, avrebbe fatto parte di un secondo pacchetto di decreti legislativi in arrivo se non prima della pausa estiva già subito a settembre (insieme tra le altre cose alla fatturazione elettronica, altro pallino del premier).
L’idea sarebbe quella di utilizzare l’efficienza raggiunta nella riscossione da Equitalia anche in altri ambiti, in primis per diventare un ‘baluardo’ a difesa dei diritti dei cittadini quando ingiustamente perseguiti dal fisco. Equitalia infatti, se le fossero ampliate le competenze e le fosse data la possibilità di accedere alle banche dati delle altre amministrazioni finanziarie, potrebbe svolgere un ruolo di ‘mediazione’ e di controllo preventivo che consentirebbe di evitare ad esempio in futuro nuovi casi di ‘cartelle pazze’ che tanto hanno fatto infuriare i contribuenti. Peraltro già sono attivi degli ‘sportelli amici’ in tutta Italia e hanno da poco preso il via anche degli sportelli ad hoc per le esigenze delle
imprese. Strutture che spesso già adesso si trasformano in ‘sportelli di ascolto’ e di intermediazione con gli enti creditori per venire incontro alle difficoltà di cittadini e imprenditori. Ma si potrebbe anche andare oltre la trasformazione dell’ente in una sorta di ‘casa del contribuente’, pensando di passare da ente di riscossione (funzione che comunque rimarrebbe) a ente pagatore dei debiti della Pubblica amministrazione.
Resta ferma, comunque, la volontà del governo di intensificare la lotta all’evasione, che, come ha ricordato Padoan, è “distorsiva della concorrenza” ed “esaspera le disuguaglianze”. Anche questo capitolo sarà oggetto di attuazione della delega, mentre nel frattempo in Parlamento si lavora per far rientrare i capitali illegalmente detenuti all’estero. Già mercoledì la commissione Finanze comincerà ad esaminare gli emendamenti alla proposta di legge messa a punto dalla maggioranza, ma ancora si attende (mentre è in standby la trattativa per arrivare ad un accordo con la Svizzera) il parere del governo.
Intanto, rischia di trasformarsi nell’ennesima stangata l’annunciata revisione del catasto affidata ad apposite commissioni con l’obiettivo di eliminare le troppe sperequazioni che vedono spesso case modeste pagare i tributi come quelle dei centri storici solo perche non sono mai state aggiornate le rendite.
Il tutto dovrebbe avvenire senza variare il gettito fiscale ma da uno studio dettagliato del quotidiano economico-finanziario ‘Il Sole 24 Ore’ l’aumento delle rendite potrebbe moltiplicarsi fino a 10 volte.
E nel frattempo, raffica di maximulte per i bonus indebitamente percepiti per gli asili nido. La Guardia di Finanza stringe le maglie della sua azione di vigilanza, riscontrando soprattutto errori nelle dichiarazioni Isee, quasi sempre elaborate dai Caf. E le sanzioni arrivano a migliaia di euro, anche a fronte di errori marginali. È quanto emerge da una serie di segnalazioni raccolte dall’agenzia di stampa Adnkronos.
Diverse amministrazioni comunali segnalano l’aumento di casi che riguardano i cosiddetti ‘furbetti dell’Isee’: genitori separati per finta, che presentano un solo reddito, anche se vivono sotto lo stesso tetto, per poter poi pagare il minimo sulla retta di asili nido; genitori che dichiarano redditi palesemente inferiori a quelli reali. Complessivamente, denunciano gli enti locali interpellati, in media, un terzo dei contributi erogati sono frutto di dichiarazioni false o comunque scorrette. E il dato nazionale, calcolato da Lef, è eloquente: nelle tasche dei ‘furbetti’ dell’Isee vanno circa 2 miliardi di benefici.
Fonte: www.grr.rai.it