Il Senato, attraverso la sua Commissione Finanze, ha approvato con larga maggioranza un parere che rischia di influire in modo decisivo sulla possibilità per Equitalia di avere accesso alle informazioni riservate e ai dati personali dei cittadini italiani
Il Senato, attraverso la sua Commissione Finanze, ha approvato con larga maggioranza un parere che rischia di influire in modo decisivo sulla possibilità per Equitalia di avere accesso alle informazioni riservate e ai dati personali dei cittadini italiani. L’ente di riscossione, in sostanza, potrebbe ottenere l’accesso alla totalità delle informazioni di natura finanziaria relative a un debitore che ha un debito non ancora sanato; tra queste informazioni potrebbero esserci, per esempio, quelle riguardanti le cessioni di beni importanti (una macchina o una barca), i conti correnti in Italia e i conti correnti nei Paesi esteri.
Lo scopo del provvedimento
Vale la pena di precisare che il provvedimento, per il momento, non è stato ancora attuato: bisognerà attendere la ripresa dei lavori in Parlamento, che avverrà nel mese di settembre, per sapere qualcosa in più. Fino ad allora, insomma, tutto rimane in stato di bozza, ma ciò non toglie che possa essere utile provare a capire lo scenario che si prospetta. Per esempio, quali sono le ragioni che hanno portato a pensare all’adozione di una decisione di questo tipo? A riferirle è stata la Commissione Finanze stessa, che ha fatto notare la riduzione delle somme riscosse da Equitalia: una riduzione che dipenderebbe, tra l’altro, proprio dalle limitazioni in fatto di privacy con cui l’ente di riscossione deve fare i conti.
Cosa può fare e cosa non può fare Equitalia
Per fare un esempio, Equitalia è costretta a rispettare vincoli che ad altri riscossori, tra i quali gli istituti di credito, non vengono imposti. Essi riguardano la non pignorabilità della prima casa, per esempio. Si tratta di diritti dei contribuenti, dunque, che però rappresentano delle limitazioni rispetto alla riscossione effettiva del credito. Per questo motivo si sta cercando di ridurre tali diritti.
L’aggio della riscossione
Un altro dettaglio importante ha a che fare con l’aggio della riscossione, vale a dire la percentuale di denaro che l’ente trattiene a titolo di compensazione per le spese che ha dovuto sostenere per la riscossione della somma. Tale percentuale al momento è fissata all’8%, anche se qualche tempo fa si era parlato di abbassarla al 6. Così non sarà: in ogni caso, a partire dal 2016 una riduzione dovrebbe esserci, anche se sarà pari solo all’1%; in sostanza, si passerà da un aggio dell’8 a un aggio del 7%. In arrivo, infine, anche novità sulle possibilità di rateizzare i debiti che si hanno verso Equitalia.
Fonte: www.affaritaliani.it