di Mattia Miceli
Equitalia: le ultime novità sulla rottamazione delle cartelle esattoriali. Il Decreto Fiscale (D.L. 22 ottobre 2016 n. 193) presentato dal Governo Renzi e successivamente convertito nella Legge n. 225/2016 prevede la soppressione di Equitalia e l’istituto della definizione agevolata, ovvero la cosiddetta “rottamazione” delle cartelle esattoriali. Regolata dall’articolo 6, si riferisce anche alle ingiunzioni fiscali ex RD n. 639/1910. Questa misura è stata ideata sia per andare incontro ai cittadini sia per rimpinguare le casse dello stato, favorendo così l’adempimento spontaneo degli obblighi dei contribuenti nei confronti del fisco.
Equitalia: le ultime novità sulla rottamazione delle cartelle esattoriali.
Sempre secondo l’articolo 6, possono essere saldati i debiti notificati dalle cartelle di Equitalia nel periodo 2000-2016, senza incorrere in ulteriori sanzioni o interessi da pagare. La misura è prevista per tutti i crediti comunali sia di natura tributaria (come IMU, ICI, TASI, TARI) che di natura patrimoniale, come ad esempio il mancato pagamento delle spese dei trasporto o per la mensa scolastica. Oltre alle cartelle notificate da Equitalia, sono inclusi gli avvisi di accertamento esecutivi e tutti i ruoli consegnati all’Agente della Riscossione e non ancora notificati al 31 dicembre 2016, inclusi gli accertamenti esecutivi 2016.
Sono esclusi invece, ovviamente, i crediti saldati, fatti oggetto da provvedimenti di sgravio o che non rientrano nel periodo stabilito dalla legge. Il pagamento del “debito” può essere dilazionato in un massimo di quattro rate: le prime due pari ad un terzo; la terza e la quarta (entrambe) pari ad un sesto del dovuto. Sono previste però delle scadenze irremovibili. La terza rata deve essere versata entro e non oltre il 15 dicembre 2017. La scadenza per il pagamento della quarta rata è prevista per il 15 marzo 2018. Per poter usufruire di questa importante agevolazione fiscale, il contribuente dovrà presentare l’apposita domanda attraverso la modulistica fornita da Equitalia, entro il 31 marzo 2017.
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Fonte: www.knews.it