di Valentina Biffi
381 sì, 30 contrari, 14 astenuti. La proposta di legge sul divorzio breve per ridurre la chiusura di un matrimonio da 3 anni a 12 mesi in caso di contenzioso e a 6 mesi per il consensuale passa così dalla Camera al Senato.
Guardiamo nel dettaglio cosa cambierà in pratica se la proposta passerà anche al Senato:
Divorzio breve: stop alla separazione di 3 anni per chiedere il divorzio. Il termine scende a 12 mesi per la separazione giudiziale e a 6 mesi per la consensuale, indipendentemente dalla presenza o meno di figli. Se la separazione è giudiziale, il termine decorre dalla notifica del ricorso.
Comunione legale: la comunione dei beni si scioglie quando il giudice autorizza i coniugi a vivere separati o al momento di sottoscrivere la separazione consensuale.
Applicazione immediata: il ‘divorzio breve’ sarà operativo anche per i procedimenti in corso.
‘‘Ho votato no al divorzio-lampo. Questa legge certifica lo sfascio della famiglia” ha affermato la deputata dell’Udc Paola Binetti in un’intervista a Repubblica in cui afferma:”Chiudere un matrimonio in sei mesi significa bruciare tutti i tempi di riflessione e di rielaborazione. La fine di un matrimonio è un fallimento, una sofferenza, una sconfitta e questa norma non prevede alcuna misura di prevenzione. La prevenzione – prosegue – può essere fatta da un lato rendendo le persone più consapevoli sulle proprie responsabilità, visto che molti in realtà si sposano senza conoscere realmente il partner, e dall’altro promuovendo politiche familiari. Se lei e sua moglie arrivate a casa distrutti alle otto di sera, spremuti come limoni dal lavoro, è chiaro che la convivenza ne risentirà. Se lei è un precario con un avvenire sempre appeso a un filo è ovvio che la sua vita coniugale sarà attraversata da tensioni continue. Non si fanno più figli anche perché la nascita di un bambino impoverisce una famiglia del 20%. Ecco, ripartiamo da qui’‘.
Fonte: news.leonardo.it