di Manuela Perrone
Dopo mesi di stallo e un tira e molla con il Senato, riparte dalla Camera la partita mai risolta del divorzio breve, su impulso di quasi tutti i gruppi. Entro mercoledì 2 aprile i relatori in commissione Giustizia – Alessandra Moretti (Pd) e Luca D’Alessandro (Fi) – presenteranno un testo base che dovrà sintetizzare le sei proposte di legge depositate.
Guarda l’intervista all’onorevole Alessandra Moretti su Parlamento 24 con le novità sul divorzio breve
Moretti (Pd): ridurre i tempi
L’orientamento condiviso, spiega Moretti ai microfoni di Parlamento 24, trasmissione della web-tv del Sole 24 Ore, è «ridurre i tempi per promuovere la procedura di divorzio: si tratterà di vedere se saranno dodici mesi, sei mesi o ventiquattro mesi, a seconda della presenza o meno di figli oppure se i coniugi procedono a una separazione consensuale anziché a quella giudiziaria». In particolare tre proposte di legge (C 831, C 892 e C 2200) prevedono che la legge 898/1970 sul divorzio sia modificata tagliando dagli attuali tre anni a un anno dall’inizio della separazione il termine per lo scioglimento del matrimonio. La seconda e la terza però propongono tempi più lunghi (rispettivamente tre anni e due anni) in presenza di figli minori. Altre due proposte di legge (C 1288 e C 1938) parlano di sei mesi, che diventano un anno se ci sono figli. L’ultima (C 1053) propone invece che il giudice emetta una pronuncia parziale di sola separazione, dal cui passaggio in giudicato decorrerebbero i tre anni per il divorzio.
Comunione dei beni: scioglimento più veloce
Quattro proposte di legge su sei prevedono anche di modificare l’articolo 191 del Codice civile per stabilire che, nel caso di separazione personale, la comunione dei beni si scioglie nel momento in cui il presidente dell’udienza autorizza i coniugi a vivere separati e non più, come accade oggi, quando passa in giudicato la sentenza di separazione. Lo scopo, spiegano i deputati, è quello di contrastare «l’anomala conseguenza che tutti i beni acquisiti dai coniugi continuano a ricadere in comunione pur essendo venuta meno la loro convivenza».
In Aula a maggio?
Dopo oltre dieci anni di scontri in Parlamento (la prima proposta di legge sul tema risale al 2003), stavolta il divorzio breve potrebbe davvero farcela a vedere la luce. Alessandra Moretti si dice ottimista: «Io sono quasi certa che il provvedimento in Aula arriverà a maggio». Dalla sua, la legge ha una serie di vantaggi evidenti, oltre a quello di allineare l’Italia con le legislazioni dei Paesi europei più evoluti, come Gran Bretagna, Francia e Germania. «Ridurrà il contenzioso e la conflittualità tra i coniugi – osserva la correlatrice – con un beneficio diretto sui figli, quando ci sono. E garantirà anche una riduzione sostanziale dei costi delle procedure.