di Chiara Compagnucci
Per proporre opposizione c’è una duplice possibilità: giudice di pace o prefetto. In entrambi i casi deve contenere alcune informazioni essenziali.
Scout Speed, come fare a contestare le multe?
L’opposizione nei confronti della multa ricevuta con Scout Speed è possibile nel caso in cui il dispositivi non sia chiaramente segnalato, al pari di quanto avviene con il più tradizionale degli autovelox. Stessa cosa se le componenti dell’apparecchio non siano stati tarati correttamente. Dopodiché dal punto di vista formale affinché la multa sia valida occorre specificare i motivi che non hanno permesso di contestare nell’immediatezza l’infrazione.
Quando si parla di rilevamento della velocità delle auto ovvero di rispetto dei limiti imposti dal Codice della strada non dobbiamo limitarci a pensare ai tradizionali autovelox ai bordi della strada. Oppure ai tutor, presenti sulle autostrade, che registrano la media della velocità tra due punti e non la velocità istantanea.
La tecnologia evolve e di conseguenza saltano fuori nuovi strumenti in mano agli enti accertatori, come lo Scout Speed. Si tratta di quei dispositivi a bordo delle auto che, detto in maniera semplificata ma che aiuta a rendere l’idea, non sono altro che autovelox mobili.
Ogni novità porta tradizionalmente con sé complicazioni dal punto di vista normativo. Ed ecco quindi che sono già numerosi gli automobilisti multati che hanno scelto la via giudiziaria per contestare la sanzione amministrativa ricevuta.
Proprio per via della specificità di questo strumento è infatti necessario il rispetto di alcuni requisiti. Laddove vengono a mancare, ecco che scattano le recriminazioni dei guidatori, pronti a fare valere le proprie ragioni. Vediamo quindi
- Scout Speed, come fare a contestare le multe
- Come difendersi dalle multe di Scout Speed
Scout Speed, come fare a contestare le multe
L’opposizione nei confronti della multa ricevuta con Scout Speed è possibile nel caso in cui il dispositivi non sia chiaramente segnalato, al pari di quanto avviene con il più tradizionale degli autovelox. Stessa cosa se le componenti dell’apparecchio non siano stati tarati correttamente.
Per essere ancora più precisi, secondo la Corte di Cassazione, tutti i dispositivi utilizzati per rilevare la velocità delle auto devono essere sottoposto a verifiche periodiche di funzionalità e di taratura. Gli organi di polizia stradale che le utilizzano sono tenuti a rispettare le modalità di installazione e di impiego previste dai relativi manuali d’uso. Questa regola di base vale per tutti gli apparecchi, Scout Speed compresi.
Dopodiché dal punto di vista formale affinché la multa sia valida occorre specificare i motivi che non hanno permesso di contestare nell’immediatezza l’infrazione. Non è insomma sufficiente scrivere sul verbale la classica dicitura “uso di apparecchi che consentono la rilevazione dell’illecito solo in tempo successivo o quando il veicolo sia già a distanza dal posto di accertamento”.
Per proporre opposizione c’è una duplice possibilità: giudice di pace o prefetto. In entrambi i casi deve contenere le informazioni essenziali ovvero le generalità del ricorrente, gli estremi del verbale, la descrizione dei fatti, la richiesta del ricorrente, la richiesta di sospensione provvisoria del provvedimento impugnato e delle eventuali relative sanzioni accessorie e la firma.
Come difendersi dalle multe di Scout Speed
Prima di procedere con il ricorso, sia esso al giudice di pace o al prefetto, sono però indispensabili due precisazioni.
La prima riguarda le norme previste dal Codice della strada in relazione ai limiti da non superare: 130 chilometri orari sulle autostrade ovvero 150 chilometri orari in caso di presenza di tre corsie, 110 chilometri orari per le strade extraurbane principali, 90 chilometri orari per le strade extraurbane secondarie e per le strade extraurbane locali, 50 chilometri orari per le strade nei centri abitati con la possibilità di innalzarlo a 70 chilometri orari per alcune strade urbane.
Dopodiché è indispensabile conoscere le sanzioni a cui si va incontro. Il mancato rispetto del limite minimo di velocità comporta una multa da 41 a 168 euro, nel caso di eccesso tra 10 e 40 chilometri orari, la sanzione aumenta da 168 a 674 euro, da 40 a 60 chilometri orari da 527 a 2.108 euro con sanzione accessoria della sospensione della patente da 1 a 3 mesi.
Non solo, ma con il superamento del limite per oltre 60 chilometri orari, sanzione da 821 a 3.287 euro e sospensione della patente da 6 a 12 mesi con revoca della patente in caso di reiterazione nei due anni successivi. In tutti i casi è comunque previsto un margine di tolleranza del 5%.
Fonte: businessonline.it