di Giovanni Negri
Partenza senza fughe in avanti per il processo civile telematico. Ma con la sgradita sorpresa di un aumento generalizzato di circa il 15% del contributo unificato per far fronte alle minori entrate ( si veda la tabella ). Il decreto sulla riforma della pubblica amministrazione, anche nella sua versione finale, conferma un avvio soft per la scadenza del prossimo 30 giugno. Si è scelto di limitare, nella fase di avvio della riforma e sino al 31 dicembre 2014, l’entrata in vigore dell’obbligatorietà del deposito telematico esclusivamente ai procedimenti civili (comprese le esecuzioni e procedure concorsuali) iniziati a partire dal 30 giugno 2014.
Viene previsto espressamente, però, che nei procedimenti pendenti a tale data il deposito può essere facoltativamente effettuato con modalità telematiche. Dopo il 31 dicembre 2014, il deposito telematico degli atti sarà obbligatorio anche per i procedimenti iscritti prima del 30 giugno 2014.
Il tavolo con le categorie organizzato al ministero della Giustizia ha poi prodotto l’adozione di una serie di misure normative che riguardano anche l’organizzazione degli uffici. È il caso della riduzione (per i soli uffici giudiziari delle corti di appello e dei tribunali ordinari) dell’orario minimo di cancelleria (portato da cinque ore a tre), giustificato dall’esigenza di consentire al cancelliere di dedicare una parte dell’orario di ufficio allo svolgimento delle attività connesse al deposito telematico degli atti. La conseguente concentrazione, assicurano al ministero, non comporterà alcun disagio, ma consentirà al cancelliere di porre in essere tempestivamente tutti i compiti a lui demandati. Resta ovviamente fermo il potere del capo dell’ufficio di stabilire un orario superiore al minimo di tre ore, se le esigenze dell’ufficio lo richiedano.
Meglio strutturato l’ufficio del processo, con l’intervento di tirocinanti e personale di cancelleria: l’obiettivo è quello di restituire vitalità a una struttura di supporto all’autorità giudiziaria che, quando realizzata sul territorio, ha prodotto, secondo le valutazioni del ministero, aumenti di produttività fino al 50% nell’emissione di sentenze. Spazio anche al conferimento agli avvocati e ai professionisti nominati dal giudice del potere di autenticare gli atti di parte, quelli degli ausiliari del giudice e i provvedimenti giudiziari contenuti nei fascicoli di parte e in quello d’ufficio, contenuti nel fascicolo informatico. Le ragioni della limitazione stanno nel fatto che questi atti vengono acquisiti in originale, a differenza di quanto accade per i documenti che il più delle volte sono prodotti in copia.
Viene prevista, in termini fiscali, l’esenzione dall’obbligo di pagamento del diritto di copia semplice e autentica, quando si tratta di copie estratte dal fascicolo informatico. Per evitare che l’esenzione dall’obbligo di pagamento del diritto di copia estratta dal fascicolo informatico comporti una perdita di gettito, è previsto un corrispondente incremento del contributo unificato. E ieri sul punto l’Oua ha scritto al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, invitandolo a non sottoscrivere un nuovo incremento dei costi della giustizia.
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